
Un 26enne si era preparato a lungo per presentare un grande concerto d’opera. Il giorno della sua presentazione il teatro era pieno e il suo insegnante era seduto proprio di fronte a lui. Iniziò il recital: i musicisti iniziarono a suonare , la sua voce stava emozionando il pubblico e quando finì ci fu un qualche secondo di silenzio, seguito da un applauso scrosciante che mise tutti in piedi a omaggiare lo spettacolo e chi lo aveva tenuto. Tuttavia, il giovane scese dal palco triste e con gli occhi pieni di lacrime. Gli chiesero il perché visto che aveva avuto un grosso impatto sul pubblico, ed egli rispose: «Il mio insegnante non ha applaudito né si è fermato… a che serve che tutti applaudono se chi conosce veramente l’opera non ti approva?».
Il giovane in questo caso cercava la cosa più importante per la sua carriera, la benedizione del suo insegnante, anche quando tutti gli altri lo applaudivano.
Caro/a amico/a, la nostra vita può essere apparentemente buona secondo la nostra percezione e persino secondo la percezione degli altri, tuttavia Dio non vede come vediamo noi, Egli vede oltre: vede il cuore e le intenzioni.
La Sua Parola e la Sua Guida sono gli unici parametri validi da seguire. Quale parametro stiamo usando per misurare la nostra esistenza? La Sua Parola, l’applauso degli altri o solo la nostra coscienza? Chiediamo il Suo parere e sicuramente miglioreremo di giorno in giorno!