«Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa mia…» (Luca 9,61)
Alcuni giovani di una comunità cristiana, durante una campagna di evangelizzazione, solevano presentare spesso un mimo intitolato: «Troppo» che raffigurava alcune delle obiezioni più comuni alla chiamata che Gesù rivolge a ognuno di noi, obiezioni spesso diverse a seconda delle varie fasi della vita.
«E’ troppo presto», dice il giovane che vuole divertirsi. «Sono troppo felice», dice lo sposo. «Sono troppo impegnato», dice il manager in carriera. «Sono troppo stanco, dice il neo-papà». E così via, sino a quando arriva il giorno del funerale… quando è «troppo tardi».
Gesù sta chiamando anche te, lo sta facendo chissà da quanto, lo sta facendo anche ora.
Non rimandare la scelta, non avanzare alcun «ma prima…», diGli di sì, decidi di seguirLo oggi. Il domani non ti appartiene, domani potrebbe essere troppo tardi!