L’autorità di Dio in un mondo alla deriva

«Ogni persona sia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio, e quelle che esistono sono stabilite da Dio…» (Romani 13:1)

La messa in discussione e la contestazione, talvolta violente, delle autorità in carica sono frequenti nella nostra società, caratterizzata da un progressivo aumento dell’insubordinazione dei cittadini, dietro il pretesto della libertà individuale e della difesa dei diritti umani. Eppure, in assenza di autorità, la vita sociale sarebbe impossibile: tutte le relazioni umane, siano esse familiari, sociali, nazionali o internazionali, presuppongono un’autorità.

La Bibbia ci rivela che, senza l’autorità di Dio, l’universo perfettamente strutturato e ordinato così come lo conosciamo non esisterebbe. «Egli… sostiene tutte le cose con la parola della Sua potenza» (Ebrei 1:3). D’altra parte, ogni autorità sulla terra è ordinata da Dio (vedi versetto sopra), anche se , in molti casi, coloro che la detengono non ne sono coscienti, e non tengono conto di Lui nelle loro decisioni. La Bibbia ci insegna a sottometterci alle autorità superiori. Questa sottomissione è forse illimitata? Certamente no: solo nel caso in cui le autorità terreno ci impongono obblighi contro insegnamenti espliciti di Dio, non siamo tenuto a ubbidire a esse. E’ scritto: «Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini» (Atti 5:29). Il cristiano è chiamato a ubbidire anzitutto a Dio e ad accettarne le eventuali conseguenze; tranne il caso sopra specificato, non deve, però, ribellarsi all’autorità terrena che, anche se carente, è comunque «stabilita da Dio».

Pur vivendo sotto l’autorità di Nerone che perseguitava i cristiani, l’apostolo Paolo li incoraggiava a pregare «per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità (1 Timoteo 2:2)».

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